Il programma del liceo “Montale” per aumentare la consapevolezza tra i ragazzi

Il contrasto alla violenza di genere diventa materia al liceo “Montale” di Pontedera. Alcune classi quarte sono infatti impegnate in attività insieme alle associazioni “la Casa della Donna” e “Nuovo Maschile” per riflettere sull’origine dei fenomeni di violenza sulle donne, come prevenirli e aiutare le vittime. Tra i promotori del progetto, anche la professoressa Manuela Pasqualetti, che ha spiegato in cosa consistono le attività.

Come nasce questa iniziativa?

“Nel nostro programma scolastico affrontiamo queste tematiche. Essendo temi complessi ci sembrava bello poter approfondirli attraverso le esperienze di chi vive questo mondo”.

Come si struttura il progetto?

“Sono attività molto partecipate dai ragazzi perché vengono coinvolti dagli operatori delle associazioni in prima persona. Chiedono loro cosa pensano degli stereotipi, li stimolano a tirare fuori idee, pensieri e a confrontarsi. Durante questi momenti i nostri studenti fanno eventi in cerchio, lavorano a gruppi per capire le parole associate al ’vero uomo’ o alla ’vera donna’, per comprendere gli stereotipi della nostra società. Sempre su questo tema, sono state lette agli studenti storie di donne che hanno subito violenza e loro dovevano poi rispondere a delle domande per capire se fossero casi di violenza di genere o psicologica. Da queste attività vengono fuori le varie forme e definizioni di violenza e il profilo dei violenti”.

Come è stato vedere i giovani confrontarsi con queste tematiche?

“È stato interessante. Noi professori utilizziamo queste metodologie durante le nostre discipline, ma in presenza di persone esterne i ragazzi spesso tirano fuori degli aspetti diversi che tendono a non avere in un contesto scolastico”.

Avete fatto anche dei percorsi con persone che in passato sono state violente.

“Sì, ma è difficilissimo interagirci. Abbiamo chiesto aiuto all’associazione Nuovo Maschile, che si occupa appunto di trattare con soggetti violenti. Loro ci raccontano in maniera indiretta i vari casi e, attraverso dei video, ricostruiscono vicende reali, spiegando i motivi, gli stereotipi e tutti i pensieri che danno origine a fenomeni violenti”.

Come si concluderà il progetto?

“Al termine facciamo fare ai ragazzi una relazione dove mettono in evidenza cosa è rimasto impresso del progetto e cosa hanno imparato. Ho dei bei ricordi di alcuni alunni che in passato hanno fatto con noi questo tipo di attività e adesso hanno cambiato la loro prospettiva. Mi è capitato di leggere sui social dei post di miei ex studenti in occasioni di giornate come l’8 marzo e ho notato un’attenzione e sensibilità che la nostra scuola, nel suo piccolo, ha contribuito a creare”.

Articolo di Mario Ferrari – “La Nazione” – Pontedera
https://www.lanazione.it/pisa/cronaca/violenza-di-genere-parliamone-a-scuola-a1104a67